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lunedì 14 giugno 2010

Breve presentazione della Società Teosofica.

Non c’è pericolo che il coraggio intrepido non possa superare.
Non c’è prova che la purezza immacolata non possa attraversare.
Non c’è difficoltà che un intelletto forte non possa sormontare.

(H.P. Blavatsky)

Per parlare della Società Teosofica ― fondata a New York il 17 novembre 1875 da Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), nobildonna russa definita “personaggio memorabile fra coloro che hanno vissuto il ruolo del mago nell’Occidente moderno” e dal Colonnello Henry Steel Olcot (1832-1907), avvocato di successo interessato anche all’occultismo ed alle religioni orientali — bisogna spendere due parole sul concetto di Teosofia.
Questa viene identificata, nell’accezione tradizionale, con la “conoscenza sapienziale del divino” (dal greco theos, “dio”, e sophia, “saggezza”).
La teosofia antica si è profondamente legata all’esperienza mistica (“che concerne l’iniziato ai misteri”) ovvero al contatto diretto dell’uomo con il mondo divino o trascendente. In particolare all’esperienza mistica di matrice orientale, probabilmente più “diretta” e meno mediata dall’intelletto e vissuta, in Occidente, soprattutto in ambito neoplatonico e della patristica greca.
Citando il sito della Società Teosofica Italiana, ancora in merito al termine Teosofia:

«[…] venne usato da S. Paolo nella prima epistola ai Corinti (2,7), che risale all'anno 50 d.C., dove dice: '...parliamo della sapienza di Dio nel mistero ('lalumen theosophias en mysterio'), preordinata da Dio, prima dei secoli...' evidentemente con allusione alla sapienza dei concetti universali di Platone (427-347 a.C.) secondo il quale, dietro il mondo in perpetuo cambiamento esiste il mondo immutabile delle Idee o Principi esistenti nella Mente Divina che si possono cogliere mediante l'intuizione intellettuale o nell'estasi mistica.
Il termine' 'Teosofia' era […] spesso citato da Porfirio (233-305), biografo di Plotino, (205-) nell'opera De Abstinentia, nell'epistola 'Ad Abonem', ecc.
Il termine fu usato con lo stesso significato da Giamblico, morto nel 326 d.C., nell'opera 'De Mysteriis', da Dionigi nella 'Theologia Mystica' che tanta influenza ebbe nel pensiero medievale a cui si ispirarono teologi, mistici e filosofi per secoli, tra i quali ricordiamo San Bonaventura (1217-1274) ('Itinerarium Mentis in Deum'), Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), Meister Eckart (1260-1328), Taulero (1300 c.ca-1361), Marsilio Ficino (1443-1499), Paracelso (1493-1541), Böhme (1575-1624), Gichtel (1638-1710), Saint-Martin (1743-1803), ecc. come pure i Sufi, mistici islamici di chiara origine neoplatonica, come Fertd al-Dtn Attar (c.ca 1142-1220).
[…]
Helena Petrovna Blavatsky attribuisce l'uso di questo termine ad Ammonio Sacca (160-243), fondatore della Scuola di Filosofia Eclettica di Alessandria d'Egitto, il quale ebbe tra i suoi discepoli Plotino (206-270), Origene, Clemente ed altri eminenti continuatori del suo pensiero.»



Madame Blavatsky

Helena Petrovna von Hahn nasce nel sud della Russia nel 1931 rivelando prestissimo inusuali capacità psichiche ed intrattenendo rapporti con entità di una dimensione non ordinaria. La giovane Helena Petrovna si distingue inoltre per il carattere particolarmente irrequieto e ribelle che la spinge, per sfuggire all’opprimente clima domestico, a sposarsi prestissimo con un uomo molto più anziano, Nikifor Blavatsky. È il 1848 ed Helena Petrovna ha appena 17 anni.
Il matrimonio dura solo tre mesi dopo i quali Helena Petrovna, divenuta nel frattempo Madame Blavatsky, fugge a Costantinopoli per poi raggiungere l’Egitto, la Grecia, visitare l’Europa Orientale, il Canada e le Americhe. Nel corso dei suoi diversi viaggi coltiva assiduamente la ricerca di una conoscenza occulta che possa aiutarla a decriptare i poteri latenti nell’uomo, alcuni dei quali sta sperimentando, personalmente, dall’infanzia. Viene dunque in contatto con diverse forme di magia, stregoneria, negromanzia. Entra in contatto con gli ambienti spiritisti che stanno attirando, in questi anni, un numero crescente di persone, soprattutto in America.
La ricerca della conoscenza occulta, tuttavia, non rappresenta il suo unico interesse.
Dopo quasi vent’anni dal suo matrimonio, nel 1867, arruolatasi nell’esercito garibaldino, viene ferita nella battaglia di Mentana.
Alla fine dello stesso anno raggiunge l’India per entrare presto in Tibet da dove non si avranno più notizie di lei per un discreto periodo di tempo (i cosiddetti “anni velati”).
Fondamentale, nella biografia di Madame Blavatsky, l’incontro con il maestro, in principio una presenza “misteriosa ma familiare”, “un indù maestoso con un turbante bianco” che avrebbe costantemente sentito come “suo protettore”.
Nel 1851 lo riconosce in una processione, a Londra per poi ritrovarlo, il giorno dopo, ad Hyde Park. I due hanno un colloquio di grande intensità. Le viene conferito un incarico particolarmente impegnativo e causa, in futuro, di notevoli problemi e sofferenza.
Lui si rivela come un Mahatma, iniziato nella conoscenza e nel potere occulto, un Maestro di Saggezza, facente parte di un gruppo eletto di persone che abbiano sviluppato i propri poteri psichici e spirituali sino a padroneggiare integralmente l’ordinaria natura umana.

«Essi sono diventati uomini “perfezionati” ed hanno oltrepassato la fase evolutiva degli uomini ordinari. Alcuni di loro, invece di passare nei regni sovrumani, scelgono di rimanere almeno per un po’ sulla terra per aiutarci ed ispirarci durante il nostro viaggio spirituale. Sono i nostri “fratelli maggiori”, che lavorano dietro le quinte e formano un “muro protettivo” contro ulteriori e peggiori mali che altrimenti potrebbero accaderci».
(AA.VV., La vita di Helena Petrovna Blavatsky, ETI, Vicenza, 2002).

Dai maestri Madame Blavatsky impara i segreti della natura, ad utilizzare nel modo più opportuno i suoi poteri ed essere pronta per vivere al servizio del maestro “suo protettore”.
Nel luglio del 1874 è a New York. Entra in stretto contatto con gli ambienti spiritisti tentando di valorizzarne l’opportunità di arginare lo scetticismo materialista proprio degli ambienti scientifici e parascientifici del tempo.
Conoscendo le cause profonde delle manifestazioni spiritiche e disconoscendo le spiegazioni superficiali date da medium o sedicenti tali, Madame Blavatsky inizia presto a guardare con occhio critico agli stessi ambienti. Non nasconde le sue perplessità a H.S. Olcott che conosce in una fattoria del Vermont dove si sono entrambi recati per assistere ai fenomeni prodotti da due medium.
Di nuovo a New York, i due si incontrano nuovamente e Madame Blavatsky ha modo di comunicare in maniera approfondita al colonnello Olcott le sue conoscenze (apprese dai maestri) sui fenomeni spiritici.


Nascita della Società Teosofica

Gli incontri di Madame Blavatsky con il colonnello Olcott ed altre persone interessate agli “insegnamenti” di lei, tra i quali il giovane legale William Q. Judge, iniziano a svolgersi con cadenza regolare, a New York.
La Blavatsky era stata invitata dai Maestri a fondare una Società, avvalendosi del supporto di Olcott, con l’intento di indagare, tra le altre cose, i fenomeni spiritici e psichici.
Il 17 novembre 1875 viene dunque formata la Società Teosofica con Olcott nelle funzioni di Presidente, Madame Blavatsky (HPB) di Segretaria e Judge di Consigliere. Gli obiettivi della Società vengono formulati come segue:

«1. Fratellanza universale

2. I membri non fanno distinzione di razza, credo o posizione sociale, ma ogni membro deve essere giudicato e considerato in base ai suoi meriti personali

3. Studiare le filosofie orientali, principalmente quelle dell’India, presentandole gradualmente al pubblico in varie opere che interpretassero le religioni esoteriche alla luce degli insegnamenti esoterici

4. Opporsi al materialismo e dogmatismo teologico in ogni modo possibile, dimostrando l’esistenza di forze occulte nella natura, sconosciute alla scienza e la presenza dei poteri psichici e spirituali dell’uomo tentando, allo stesso tempo, di ampliare le prospettive degli spiritisti mostrando loro che ci sono altri, molti altri agenti all’opera nella produzione dei fenomeni [paranormali] oltre gli “Spiriti” dei morti
».
(Ivi, pp. 19-20).

La Società, in principio, non ha molto successo anche in virtù delle sue posizioni critiche nei confronti degli spiritisti che ne potrebbero rappresentare un primo, importante “bacino” di soci. Non mancano, tuttavia, persone che iniziano ad interessarsi al lavoro teosofico tra i quali spicca lo scienziato Thomas Edison.
Il quartier generale della Società è in West 34th Street, 443 dove HPB inizia a scrivere il celebre testo Iside svelata.


Il trasferimento in India

Il 16 Febbraio 1879, HPB ed il colonnello Olcott giungono a Bombay dove costituiscono la prima sede della Società. Fraternizzano con indiani progressisti, ripudiano la cultura castale, ravvivano l’interesse per il sanscrito e percorrono buona parte del paese per divulgare i principi teosofici e costituire gruppi locali. Il 17 Dicembre 1882 stabiliscono, con l’approvazione del Maestro, il quartier generale della Società in un sobborgo di Madras: Adyar.
Interessante segnalare che, nel corso delle loro peregrinazioni indiane, adottano per la Società Teosofica il motto dei Maharaja di Benares: Non c’è religione superiore alla verità.
In India HPB, grazie anche a spregiudicate macchinazioni di alcuni suoi collaboratori, viene presto accusata di frode. L’argomento merita un approfondimento che non è opportuno in questa sede, in cui si sta tentando di realizzare un presentazione generale della Società. Non mancherò dunque di ritornarci in un successivo post. Per ora basta menzionare che l’accusa si sarebbe rivelata, nel tempo, infondata.
L’effetto su HPB, tuttavia, è cruciale. Il 31 marzo 1885 lascia, definitivamente, il subcontinente. Di ritorno in Europa, inizia a dedicarsi alla sua opera più importante: La Dottrina Segreta; 1400 pagine in due volumi in cui vengono citate altre 1100 opere, pubblicata nel 1888.

«E’ una sintesi, che rappresenta la Saggezza dei tempi che pochi conoscevano da tempo immemorabile e che lei definì “la tradizione perenne”. Prese il materiale da epoche antichissime e lo integrò con il nuovo in un contesto moderno. Il primo dei due volumi si intitola Cosmogenesi e tratta della nascita e del successivo sviluppo del cosmo, le sue origini spirituali, i processi ciclici, le Leggi e la sua struttura gerarchica. Il secondo, Antropogenesi, tratta della nascita dell’Uomo e della sua evoluzione su questo pianeta durante milioni di anni.
[…]
La Dottrina Segreta preannunciò molte scoperte scientifiche quali la scissione dell’atomo e quelle che mostrano che l’intera struttura, l’edificio sul quale costruiamo la nostra immagine della realtà fisica, è fondamentalmente energia. Il mondo manifesto, in tutte le sue sfaccettature, deriva dalla differenziazione di un unico Elemento, una specie di plasma primordiale, relativo alla REALTA’ Assoluta immutabile
».
(Ivi, pp. 32-33)

Dopo circa 3 anni dalla pubblicazione de La Dottrina Segreta e dopo aver portato a termine altre due opere basilari nella letteratura teosofica: La voce del silenzio e La chiave della teosofia, HPB muore a Londra con quest’ultimo messaggio per i teosofi: “mantenete il legame intatto…fate che la mia ultima incarnazione non sia un fallimento”.


Principi teosofici e STI

Non è semplice entrare nello specifico dottrinario della Società Teosofica, in particolare in quella che vuole essere una presentazione sintetica.
Un prima sintesi interessante credo sia offerta dal Dizionario delle religioni, diretto da Giovanni Filoramo:

«Dalle origini segnate dal contatto con lo spiritismo la Società Teosofica si sviluppa assorbendo sempre maggiori elementi orientali (fra cui la dottrina della reincarnazione, una parola che proprio Madame Blavatsky renderà popolare in Occidente sostituendola a “metempsicosi” o “trasmigrazione”), soprattutto dopo il trasferimento della società ad Adyar
[…]
Il pensiero di Madame Blavatsky – che trova la sua maggiore esposizione in The secret doctrine (1888) – unisce in realtà temi orientali ed esoterici e descrive l’universo come un duplice processo: di condensazione dello spirito verso la materia e di ritorno dalla materia allo spirito attraverso un ciclo evolutivo, di cui è protagonista anche l’uomo mediante il processo educativo costituito dalle reincarnazioni, in cui si perfeziona con l’aiuto dei maestri, uomini in carne ed ossa che – liberi ormai dal ciclo delle reincarnazioni – restano sulla terra per aiutare l’umanità
»
(Giovanni Filoramo, Dizionario delle religioni, Einaudi, Torino, 1993)

Credo inoltre meriti citare la Dichiarazione dei Principi della Società citando dal sito della Società Teosofica Italiana:

«- La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione del mondo o a nessuna, uniti nell'approvare gli scopi della Società, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di dialogare con gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose.

- Ciò che anima questi studiosi è il desiderio di studiare le verità religiose, scientifiche e filosofiche, nonché di condividere con gli altri i risultati dei loro studi.

- Il loro vincolo di unione non è la professione di una credenza comune, bensì una comune ricerca ed aspirazione alla Verità.

- I teosofi sostengono che la Verità deve essere cercata con lo studio, con la riflessione, con la purezza della vita, con la devozione agli elevati ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale si mira, non come un dogma che si deve imporre con autorità.

- I teosofi ritengono che ciò in cui si crede deve essere il risultato dello studio individuale o dell'intuizione e non la sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza, non sulle affermazioni verbali.

- I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come un privilegio da concedere, bensì come un dovere da adempiere e cercano di rimuovere l'ignoranza, non di punirla.

- I teosofi considerano ogni religione come un'espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla; praticarla anziché farne proselitismo.
Pace è la loro parola d'ordine e Verità la loro mèta.

- La Teosofia è il corpo della verità che forma la base di tutte le religioni e che non può essere ritenuta come possesso esclusivo di nessuno.

- La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l'amore guidano la sua evoluzione.

- La Teosofia pone la morte nel suo giusto posto come un incidente ricorrente in una vita senza fine, che apre le porte ad una esistenza più piena e più radiosa.

- La Teosofia restituisce al mondo la Scienza dello Spirito, insegnando all'uomo a riconoscere se stesso nello Spirito e a riconoscere la mente ed il corpo come suoi strumenti.

- La Teosofia illumina le Scritture e le dottrine delle religioni rilevandone i reconditi significati e in questo modo le giustifica di fronte al tribunale dell'intelletto, come sono sempre state giustificate agli occhi dell'intuizione.

I membri della Società Teosofica studiano queste Verità ed i teosofi cercano di viverle.

Chiunque sia disposto a studiare, a essere tollerante, a tendere in alto, ad operare con perseveranza, sia benvenuto come membro, ma dipende da lui stesso diventare un vero Teosofo
».

In Italia la Società Teosofica nasce nel Febbraio 1902. Censurata nel periodo fascista, viene eretta in Ente Morale filantropico-culturale con Decreto del Presidente della Repubblica n. 821 il 15/9/1980.
Come ha precisato la Dott.ssa Annie Besant, secondo presidente della Società Teosofica, dal 1907 al 1933 ed è riportato nella Dichiarazione dei Principi citata, “il vincolo d’unione tra i membri della Società Teosofica non è una credenza comune, bensì una comune ricerca della Verità”. Questa affermazione segna a mio vedere una distinzione cruciale tra un’attitudine ordinariamente fideistica ed una di tipo gnostico (conoscitivo, nel senso più alto) che possa esprimersi attraverso una sorta di “laicismo praticante”.
In diretta continuità con quanto affermato nel giorno della sua fondazione, gli scopi della Società Teosofica sono i seguenti:

1. Formare un nucleo della fratellanza universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore.
2. Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienza.
3. Investigare le leggi inesplicate della natura e le facoltà latenti nell’uomo.

Simpatizzare con questi scopi è l’unica condizione richiesta per associarsi.

Il quartier generale della Società Teosofica è ancora ad Adyar (www.ts-adyar.org). Sedi e gruppi teosofici sono presenti nei 5 continenti.
In Italia la sede principale della Società Teosofica è in viale Quintino Sella, 83/E, 36100, Vicenza (www.teosofica.org)